Napolitano e la Resistenza

by Maurizio Bassetti Wednesday, Oct. 18, 2006 at 2:55 PM

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Napolitano soidarizza con Pansa che getta fango sulla Resistenza.

Napolitano e la Resi...
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Il Presidente della Repubblica Napolitano, travalicando il suo normale potere di esternazione (che dovrebbe somigliare, secondo una antica definizione giuridica, a quella di "un re che regna ma non governa") non perde occasione per inserirsi nel dibattito politico, spesso a sproposito.
Ieri Napolitano ha espresso "profonda deplorazione" per la sacrosanta contestazione subita da Pansa a Reggio Emilia, dove lo scrittore stava presentando il suo nuovo libro, che getta fango a palate sulla Resistenza italiana.
Napolitano conferma così -dopo le ripetute dichiarazioni
apologetiche sulle missioni militari italiane all'estero, da
lui arbitrariamente accostate alla Resistenza- di volersi inserire nell'infame filone del revisionismo storico,iniziato a suo tempo da Violante con le famose, scellerate dichiarazioni su "i ragazzi di Salò".
A questo becero trombone reazionario, ex burocrate stalinista oggi pentito, si può rispondere con le parole di Giorgio Bocca, che non è certo un comunista nè un rivoluzionario, ma la Resistenza l'ha fatta e non la rinnega.
"L'unica discussione seria sarebbe chiedersi come mai questo Paese abbia un tale rigurgito di filo-fascismo. Per il resto, non c'è niente da discutere.Non c'èstata una Vandea e non c'è stata nessuna Grande Bugia.
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Ma che razza di democrazia è questa dove ci sono dei democratici che prendono le parti di Pansa?
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Sì, come quelli che negano l'Olocausto, o la strage degli armeni. Io sono d'accordo coi francesi, robe simili vanno proibite per legge. Chi contesta la Resistenza in Italia nelle sue linee generali è uno che nega la verità, la realtà. Nega l'unica guerra dove i combattenti erano dei volontari. Nega persino l'apporto della popolazione: ma come si fa."
(Intervista a Giorgio Bocca, da La Stampa di oggi, 18.10.06)